10 luglio 2013

Fritto bollito in arrosto sottovuoto, ma attenti agli archi.


00:16.
Ho provato a studiare un altro po’ algoritmi, col risultato che a malapena ricordo la codifica di Huffman.

Ho fatto i conti in tasca nel portafogli, nella carta di debito, nei crediti e debiti che ho verso laggente©, col risultato che sono praticamente al verde.
Però non ho debiti. Almeno quello.

Ho la testa completamente piena, piena di pensieri, piena di voglie, piena di parole che si attanagliano nella gola, come a fare un collo di bottiglia.

Però continuo a pensare che chi scrive in terza persona debba morire male. Tranne se si tratta di una biografia, ma di quelle corte come su Twitter.
E continuo a credere che chi scrive in prima persona pensando che ciò che scrive sia interessante dovrebbe subire una paresi temporanea alle dita ogni volta che vede una tastiera.

E che le coccole facciano più bene della tachipirina, solo hanno l’enorme difetto di richiedere un’altra persona.

E che continuo a credere che inseguire sogni vuoti sia da imbecilli. (E questo è bene)
E che inseguire sogni raggiunti che però ti han fatto male sia da coglioni emeriti. (E questo è male)

Che avevo iniziato bene, da un mese e mezzo a questa parte, e invece sono finito col prendermi ancora troppo sul serio.
E forse sono stato anche un po’ presuntuoso, su alcune cose.
Mi son fatto coinvolgere dagli eventi, quando avrei dovuto fare come fanno le persone smidollate: lasciare scorrere, fottersene.
Che alla fine siamo tutti smidollati, me compreso, quindi inutile credere di farcela.

Forse il destino esiste, forse il Karma no (anzi, sicuramente il Karma no), ma tanto una cosa va sempre come deve andare.

Avete presente quelle belle frasi da film dove dicono “prendi in mano la tua vita, alzati blabla"?
Beh, hanno ragione. Ma solo perché dopo 90 minuti (circa) ogni film finisce e non ha bisogno di rialzarsi. Quindi o ti trovi un amico col cric che ti rialza su, o farcela da soli prima o poi ti stanchi.

Io non sono ancora stanco, ma sento di non avere più forza. Posso recuperare, sì, ma ho bisogno di recuperare, per l’appunto.
Perciò mondo del cazzo, dammi una tregua.
Posso affrontare tutto.
E’ da quando ho coscienza che sono costretto a sopravvivere, quindi posso farcela.
Solo fammi ricaricare.
Fammi tornare a dormire.

Nient’altro.

Canzone della serata: Linkin Park - My December

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