24 settembre 2011

E adesso basta. Davvero.


Sabato sera. I Tool mi tengono compagnia.
Non c'è compagnia migliore quando fuori c'è il mortorio.

Il cazzo di solito "Anonimo" (come se non sapessi chi è...tsk, intelligenze biologiche.) che rompe i coglioni. Abbi almeno la compiacenza di darti un nick decente.
O magari più GROSSO (capirà, capirà...)

È la fine dei piagnistei: o la va o la spacca. In entrambi i casi ci vado bene.
Solo preferirei andasse.

Basta passato. Basta presente. Fatevi le vostre fottute vite. Voglio arrivre così in alto da non vedervi mai più. Voi e la vostra finta felicità. Che magari è vera, ma non fa felice me.
Andate via dalla mia fottuta mente.

Ma il primo, IL PRIMO, IL FOTTUTISSIMO PRIMO che verrà a piangere da me anche solo per ottenere una caramellina riceverà quello che ho ricevuto io per 13 anni: PICCHE.
Di qualunque cosa si tratti.

Ho la mia vita, ho una ragazza bellissima, ho le mie passioni, ho i miei impegni. Divertitevi li fuori, io voglio costruirmi adesso.
E pazienza se non avrò mai nulla da raccontare. Avrò una scusa in più per non allungare noiosissimi discorsi sul "Ma come stai? Ma da quanto non ti fai vedere?"
Da 3 fottuti anni, stronzi. E mai una volta che mi aveste cercato.

Ma vi capisco, non è facile trattare con uno che a 5 anni azzeccava le doppie negazioni quando voi ancora vi cagavate addosso.
Dimenticatemi, non voglio avere niente di voi. Ne voglio che voi abbiate qualcosa di meno. Voglio essere "un tale conosciuto chissà dove". Non mi meritate, davvero.

Voglio essere felice. E ce la farò, costi quel che costi.
E ora voglio una birra. E Karen Gillan. Anzi, della birra su Karen Gillan.

Canzone del giorno-notte-vita: Tool - AEnema


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1 vagiti:

Shuma Gorath on 25 settembre 2011 alle ore 20:55 ha detto...

Some say a comet will fall from the sky
Followed by meteor showers and tidal waves
Followed by fault lines that cannot sit still
Followed by millions of dumbfounded dip-shits